Il Meeting Nazionale ha l’obiettivo di studiare i driver strategici per l’evoluzione dei servizi professionali. La scelta, sin dalle prime edizioni, si è concentrata su Organizzazione, Innovazione e Comunicazione; ossia – mi si perdoni l’ipersemplificazione – su “come fare meglio”, “come fare di più”, e “come farlo sapere”.
Molti di noi, credo, si alzano al mattino pensando a come poter fare meglio e a come poter fare di più. Pochi, purtroppo, si chiedono anche come farlo diventare un fattore distintivo. La dura realtà è che dei tre aspetti il terzo è spesso quello che si perde per strada. Come è normale che sia il professionista si concentra più volentieri e con più efficacia sulle proprie competenze specialistiche nella convinzione che la qualità del lavoro sia, in ultima analisi, il miglior biglietto da visita possibile.
Il marketing ha molto da obiettare a questa visione (ci saranno numerosi e quotatissimi relatori, al Meeting 2015, pronti a sfatarla), ma in questa sede vorrei proporre un concetto più semplice: il motivo per cui dovremmo preoccuparci di cosa, quando, come comunicare è che, naturalmente, la Comunicazione “avviene” anche senza il nostro intervento.
Che noi ne siamo consci o meno (e qualsiasi sia la nostra attività) ogni giorno un continuo flusso di informazioni viene generato ed investe senza alcun riguardo i nostri clienti, i nostri fornitori, i nostri colleghi e i nostri collaboratori. Si tratta di un flusso invasivo e pervasivo: non si ferma davanti a nulla, non chiede il permesso e si irradia in ogni direzione. Esso parla di noi al posto nostro e lo fa con una sincerità disarmante. Finchè questo flusso di informazioni viene considerato solo un inevitabile effetto secondario dei nostri primari processi aziendali e non riceve una attenzione specifica i suoi effetti sono arbitrari e, non importa se positivi o negativi, incontrollabili nel lungo periodo.
Pianificare la Comunicazione significa rispondere alla necessità di controllo e trasformare una cacofonia spontanea in un atto di volontà. E’ un processo delicato nel corso del quale possiamo anche imparare molto, perché ci costringe a domande precise che richiedono risposte precise. Chi siamo? In cosa siamo diversi (migliori?) dagli altri? Quali sono i valori che ci contraddistinguono? Qual è la nostra vision? La nostra immagine reale le corrisponde? Il nostro modo di lavorare è coerente con essa? Le persone che lavorano con noi la comprendono e la condividono?
Al Meeting di quest’anno proveremo a dare qualche spunto per una consapevole pianificazione della Comunicazione; parleremo di come valorizzare il marchio, di come comunicare i valori, di come curare il proprio linguaggio e il proprio stile. Di come coinvolgere e motivare i collaboratori, di come parlare al cliente, e di quali strumenti usare per farlo
Sarà una giornata interessante, pensata per chiudere il Meeting regalando a tutti la voglia di fare. E soprattutto, di farlo sapere.
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