...difficile dirlo. Sicuramente si può dire cosa occorrerebbe che emergesse. Un tessuto aziendale in cui l'imprendotorialità assuma i connotati della legalità e della economicità.
La cultura del vivere aziendale improntato alla legalità non trova evidenza solo nella compliance, bensì anche e soprattutto nella economicità di gestione sotto controllo dei rischi (assurance), sotto vincolo di redditività medio-normale e di autofinanziamento strutturale. La legalità è insita nella competitività. Una competitività sana, rispettosa delle regole, orientata alla continuità aziendale a valere nel tempo (going concern), consapevole dell'importanza dell'occupazione e del presidio del capitale intellettuale, sorretta da una Amministrazione evoluta, alleggerita da un Fisco selettivo e infromato, sorretta da un sistema finanziario (non solo banche, ma consorzi di garanzia, investment makers, venture capitalists, altro), rinvigorita da competenze preparate e contendibili su scala internazionale, rendono strutturale la ripresa.
"Rimbalzi tecnici", dati dall'esigenza di superare l'epidemiologia concordatiaria, unitamente ad una inadeguatezza del sistema creditizio (incapace di superare Basilea 3 - in una recente audizione alla Commissione Bilancio, il Presidente Mario Draghi ha dichiarato l'esigenza del superamento di Basilea 3 - aggiungo io, del superamento dell'attuale sistam creditizio, incapace di cogliere le potenzialità aziendali date dalla legalità e dall'economicità in accezione allargata) attuale, vedono uno scenario a tendere di inevitabile perseguomento di una durevole condizione di crescita del sistema economico italiano.
Detta condizione vive in un sentir comune che rifugga ciò che d'altro vi è rispetto alla legalità ed alla economicità del vivere aziendale...
Commenti
Aggiungi un commento